MEDAGLIA AL VALORE MILITARE

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    MEDAGLIA AL VALORE MILITARE





    Istituita da Carlo Alberto con viglietto a margine nell’ambit0 delle riforme riorganizzative dell’esercito del Regno di Sardegna volute dal sovrano alla assunzione al trono nel 1831 a ripristino della medaglia "Al Valore" creata da Vittorio Amedeo III nel 1793 sospesa durante le vicende militari e politiche del periodo napoleonico.
    Conferita in oro ed argento veniva assegnata al militare di qualsiasi grado e corpo dell’esercito e della marina distintosi in un’azione di particolare valore compiuta sia in tempo di guerra che di pace.
    Eccezionalmente conferita a reparti di truppa per un’azione segnalatamente gloriosa svolta collettivamente godeva di un soprassoldo annuo reversibile alla vedova od ai figlie nel caso di reparti decorati "alle bandiere" da devolversi alla Cassa Reggimentale.
    Il conio della medaglia è dovuto all’incisore capo della Zecca di Torino Giuseppe Ferraris (1794-1869) e le coniazioni effettuate nel periodo preunitario dalle Zecche di Torino e Milano, successivamente da quella di Roma dal 1870, data di proclamazione della città capitale del Regno d’Italia e con le sigle riportate in ordine di tempo: EG - F.G.- F.G con Z coronata e Z coronata corrispondenti al nome dell’incisore ed alla Zecca Reale di Roma.
    Ci sono poi Medaglie coniate da ditte private per poterle inserire nei labari delle compagnie oppure come copie da inserire sulla divisa ordinaria. Le più interessanti sono quelle coniate dalla ditta Stefano Johnson, infatti in molte medaglie private troviamo le sigle S J dove di solito abbiamo la punzonatura della Regia Zecca.
    Le medaglie assegnate individualmente dall’ istituzione alla fine della guerra mondiale risultano in numero di 549 in oro e di 57.885 in argento e rispettivamente per le collettive in numero di 61 e 251.
    Per la campagna del 1866 della Terza Guerra d’Indipendenza vennero coniate,espressamente con leggenda, "Campagna 1866" e nomi, entrambi impressi, tre medaglie in oro destinate a Guglielmo Federico re di Prussia, a Federico Guglielmo principe reale di Prussia e al principe Federico Carlo di Prussia.

    Tratto dal Libro del Morittu - "Guerre e decorazioni "

    Edited by Neapel - 4/12/2011, 08:54
     
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