L' ELMETTO TEDESCO E LE SUE VARIANTI

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    L' ELMETTO TEDESCO E LE SUE VARIANTI




    mod35


    Elmetto M35



    mod35


    Elmetto M35



    Il modello M35 è certamente il modello più raro da trovare. La foggia costruttiva ed i materiali di cui è composto sono tipici del periodo pre-bellico. L'acciaio è composto da una lega di nickel-cromo e manganese, permetteva una forte resistenza del metallo, unita ad una sensibile riduzione di peso rispetto ai modelli precedenti.
    Tre sono gli elementi che permettono di individuare il modello M35:
    1) I bordi del guscio sono ribattuti verso l'interno;
    2) I fori di aerazione sono realizzati mediante inserimento delle due valvole;
    3) Il cerchione interno che sostiene il liner (imbottitura) è in lega di alluminio, semplice o con rinforzo ai lati degli anelli di attacco del soggolo, i quali hanno una sezione squadrata.
    Anche il soggolo ha una caretteristica particolare, la fibbia è in alluminio.
    I primi modelli di M35 si possono trovare con la doppia decal (sia Heer che luftwaffe); da un lato il Wappenschield, e dall'altro l'aquila Heer o luftwaffe.
    Dopo il marzo 1940, seguendo una direttiva impartita dagli Alti Comandi, il Wappenschield venne rimosso, per ridurre la visibilità sul campo di battaglia. Nel periodo intercorrente tra la produzione dell'M35 e quella dell'M40 non è raro trovare modelli M35 con il Wappenschield assente già di fabbrica.
    Anche la verniciatura (pea-green nel periodo pre-1939 e apple-green nel 1939), venne modificata dopo l'inizio delle ostilità, e venne adottata una vernice opaca, commista a dell'alluminio al fine di raggiungere una rifinitura opaca e ruvida.



    Heer-m40


    Elmetto M40



    Il modello M40 differisce dall' M35, per la qualità costruttiva ed per alcuni dettagli che non sfuggiranno al collezionista più attento:
    1) La composizione della lega è di acciao trattato con manganese e silicio, lega meno raffinata e più pesante di quella utilizzata per l'M35. A parità di misure, quindi, l'M40 risulta più pesante dell'M35;
    2) Gli aeratori non sono inseriti, ma direttamente forgiati a stampo nel guscio;
    3) Il fascione del liner è in acciaio, con gli anelli di ancoraggio del soggolo arrotondati;
    Permane invece la ribattitura delle estremità dell'elmo.
    E' assai raro trovare un M40 con doppia decal, considerato che, in conformità con la direttiva del 1940, tutti gli elmi erano prodotti con una sola decal (l'Adler), mentre i bidecal venivano ricondizionati tramite la cancellazione del Wappenschield.
    La verniciatura è texturizzata, per aumentare l'opacità della vernice.


    mod42


    Elmetto M42



    Elmetto M42, l'aumentata esigenza di ridurre i processi produttivi, in piena rispondenza alle esigenze della economia di guerra, porta la produzione militare tedesca ad una svolta. L'M42, l'estrema sintesi dell'elmetto da guerra, senza più alcuna indulgenza sui dettagli "da parata".
    L'M42 ha questi elementi caratteristici:
    1) Lega di composizione identica all'M40;
    2) Aeratori ottenuti tramite stampaggio;
    3) Estremità del guscio non ribattute;
    Si noti che l'apposizione della decal si protrasse sino al 28 agosto 1943, data in cui alcuna decal fu più apposta sugli elmetti tedeschi.
    Come per l'M40, la verniciatura dell'M42 era di tipo texturizzato, con colori e grana differenti a seconda del produttore.Gli Alti Comandi lasciavano assolutamente liberi i soldati di modificare la verniciatura dei loro elmetti con vernice mimetica, fil di ferro, filo telefonico, chicken-wire, sacchi di liuta e le stesse cinghie del tascapane, supporti tutti ai quali il soldato poteva attaccare fogliame od altro materiale mimetico.Non mancano quindi elmetti tedeschi con i più svariati tipi di mimetizzazione. Su questo punto il collezionista dovrà stare bene attento, in quanto il mimetismo è riproducibile e, abilmente invecchiato, può confondere anche il collezionista più navigato.


    Informazioni Generali



    Ad un occhio poco attento la morfologia dell'elmetto tedesco apparirà unica. In realtà a differente produttore corrispondono differenze sostanziali nella forma del guscio. La conoscenza della correlazione tra forma e produttore è un presupposto fondamentale per il collezionista, proprio perché costituisce uno strumento di analisi e valutazione della genuinità del pezzo. Tale corrispondenza sussiste anche nel campo delle decal, in quanto ciascun produttore aveva propri fornitori di decal e solo raramente si assisterà alla apposizione di una decal diversa su un elmetto di un dato produttore.
    Alcune specifiche e direttive di approntamento del guscio dell'M35:
    1) Spessore della lamina ------------------- tra 1,1 e 1,2 mm (in nessun punto doveva essere inferiore a 0,95mm);
    2) Spessore della ribattitura --------------- 5 mm;
    3) La taglia dell'elmetto doveva essere scelta di modo che vi fosse uno spazio non inferiore a 20 mm tra l'interno del guscio e la testa;
    4) Doveva essere indossato allineando la visiera alle sopracciglia;
    5) Divieto assoluto di lucidare o ingrassare l'elmo;
    6) Ogni riparazione doveva essere effettuata dall'armiere dell'unità (per le pelli dal mastro pellaio).
    7) Ogni danno doveva essere immediatamente riparato per evitare corrosione;
    8) Vietato cucinare dentro l'elmo (danni alla tempra);
    9) Durante lo stoccaggio bisognava frapporre tra gli elmi dei fogli di carta (max pile di 5 elmi);
    10) Se il soggolo non era indossato, doveva essere riposto sulla visiera.
    Tanto premesso, si ritiene utile una breve rassegna delle diverse tipologie di guscio dell'elmetto tedesco a seconda del produttore.
    Le fabbriche che producevano gli elmetti tedeschi erano cinque:
    ET (dal tardo 1943 CKL) = Eisenhuttenwerke della città di Thale;
    Q = Quist della città di Esslingen;
    EF = Emaillierwerke A.G. della città di Fulda;
    NS = Vereinigte Deutsche Nikelwerke della città di Schwerte;
    SE (dal tardo 1943 HKP) = Sachsische Emaillier und Stanzwewerke della città di Lauter;

    ET

    La fabbrica di Eisenhuttenwerke della città di Thale (ET/CKL) fu la prima fabbrica a produrre gli elmetti (insieme alla Sachsische Emaillier und Stanzwewerke SE). Questa esclusiva durò sino al 1937. Questo particolare spiega perché la maggior parte dei primi modelli di M35, portino il marchio di questo produttore. Sembra però che vi siano in giro anche degli M35 Quist con cerchioni datati 1936...
    Le caratterisctiche dell'elmetto ET sono:
    1) La falda anteriore della visiera ha una angolazione molto pronunciata e netta;
    2) La sommità della calotta è molto arrotondata;
    3) Gli aeratori hanno dei fori più piccoli rispetto ad elmi di altri produttori;
    4) La testa dei rivetti di ancoraggio del liner è più arrotondata (bombata) rispetto ad elmi di altri produttori;
    Tali caratteristiche furono conservate in tutti e tre i modelli prodotti.

    Q

    La ditta Quist della città di Esslingen (Q) produsse elmetti di qualità e dettaglio costruttivo superiore. E' bene notare che la Quist continuò a produrre M40 quando già gli altri produttori producevano l'M42. Solo alla fine della guerra (a metà del 1944) iniziò a produrre questa tipologia di elmetto, che è pertanto molto rara.
    Nel tardo 1943, la Quist spostò la marchiatura degli elmi dalla falda interna (lato dx) alla falda posteriore interna.
    Le caratteristiche degli elmi Quist (per tutti i modelli) sono:
    1) Falda della visiera anteriore con piega poco pronunciata;
    2) Sommità della calotta appiattita (quasi schiacciata);
    3) Aeratori con fori più grandi degli elmi di altri produttori (nell'M40 l'aeratore è sovradimensionato);
    4) Testa dei rivetti appiattita

    SE

    La ditta Sachische Emaillier u. Stanzwerke di Lauter (SE/HKP), inseme alla ET, è stata tra i primi produttori di M35 (sino alla fine del 1937).
    Le caratterisctiche degli elmi di questo produttore sono:
    1) La visiera anteriore è lievemente piegata in alto e in avanti;
    2) Le teste dei rivetti hanno forma arrotondata (bombata);
    3) Gli aeratori hanno forma pronunciata (negli M35 sono simili ai Quist, mentre negli M40 sono particolarmente grandi e sporgenti).

    NS

    La ditta Vereinigte Deutsche Nikelwerke, della città di Schwerte/Westphalen (NS), ha prodotto elmetti di elevata qualità estetica. La particolare forma raccolta, con le falde piegate ad angolazione inferiore rispetto ad altri produttori, dona all'elmetto una piacevole forma a cupola che si raccoglie uniformemente attorno a chi la indossa. Diversamente dagli SE, che sono più difficil da riconoscere, gli NS sono di facile lettura ed interpretazione. Stranamente molti collezionisti preferiscono gli elmetti Quist, ma la qualità produttiva degli NS è certamente superiore.

    Queste le caratteristiche:
    1) Falde dell'elmo con piegatura di minore angolazione (alla vista l'elmo sembra più chiuso);
    2) Qualità costruttiva generale superiore (poche imperfezioni);
    In fondo (le ultime 4 foto), una comparazione tra due M35 (Quist a sn e NS a dx). Si noti, nell'NS, la mancanza della linea di piegatura delle falde presente nel Quist e la forma più schiacciata di quest'ultimo (dovuta alla calotta più appiattita).

    EF

    Il guscio del produttore EF (Emaillier-Werke A.G. in Fulda) è molto simile a quello del produttore ET, sia per la morfologia del guscio, molto arrotondato, che per il diametro e profilo degli aeratori. Le differenze più evidenti sono da individuarsi:
    1) Nella particolare conformazione della parte curva della visiera, che è estroflessa proprio nel punto di raccordo (curvo) tra la falda e la visiera e nella parte frontale.
    2) Ulteriore caratteristica, che costituisce un elemento uniformemente riscontrato negli elmi di qusto produttore è la rifinitura della vernice, con notevoli imperfezioni, quali presenza di piccole macchie e sbavature. Questa ultima caratteristica è presente nella quasi totalità degli elmi M40 e M42.

    Cerchioni e pelli

    Con la progettazione dell'M35 si sentì la necessità di una nuova tipologia di imbottitura con maggiori doti di funzionalità rispetto ai modelli in dotazione con i vecchi elmi M16 ed M18.

    Il liner M31 rispondeva alle nuove esigenze. Composto da due tipi di cerchione, di cui uno ancorato al guscio, mentre quello interno fungeva da supporto alle pelli, il nuovo liner era più robusto dei modelli precedenti e confortevole. Il confort era dato da un ingegnoso sistema di ammortizzazione ottenuto con delle lingue di acciaio che fungevano da congiunzione tra i due cerchioni.

    Queste le caratteristiche principali del liner dell'M35:
    Materiali
    a) Cerchione esterno: composto da metallo leggero (lega di alluminio e magnesio);
    b) Cerchione interno: composto da metallo leggero (lega di alluminio-silicio e magnesio);
    c) Linguette di ammortizzazione: composte da metallo verniciato con smalto antigraffio;
    d) Anelli di ancoraggio del soggolo: compostida metallo leggero (lega di alluminio-silicio e magnesio);
    e) Rivetti e fermi: composti di una lega di metallo leggero (alluminio-silicio-magnesio);
    f) Imbottitura: pelle di pecora, capra o maiale (nel tardo periodo bellico). Il contenuto di ceneri nella pelle non doveva superare il 6% (per questioni di salubrità) ed il contenuto di grasso doveva essere compreso tra il 3% e 8%;
    g) Banda di lana: all'interno dell'imbottitura era presente una banda assorbi-sudore composta di misto lana di pecora (misto al 30%);
    h) Stringhetto: con la funzione di regolare la pelle dell'imbottitura, era in cotone trattato. La resistenza alla tensione doveva essere di 11Kg per segmento di 30 cm di lunghezza.
    i) Cuciture: il filo utilizzato per le cuciture era di cotone trattato;

    Marchiatura del liner

    Sul cerchione esterno
    a) Dietro l'anello destro di ancoraggio del soggolo era presente il nome del produttore e l'anno di fabbricazione;
    b) Dietro l'anello sinistro era impressa la taglia del guscio e quella del liner.

    Misure

    Guscio taglia 60 per liner 52-53
    Guscio taglia 62 per liner 54-55
    Guscio taglia 64 per liner 56-57
    Guscio taglia 66 per liner 58-59
    Guscio taglia 68 per liner 60-61
    Guscio taglia 70 per liner 63

    Secondo la documentazione ufficiale, reperita da alcuni studiosi (Ludwig Baer - The history of the german helmet), le linguette di ammortizzazione (di cui al punto c) erano laccate con una vernice antigraffio (di colore verde oliva), per agevolare il loro scivolamento negli anelli di congiunzione. Sul punto vi sono diverse teorie da parte di alcuni collezionisti, in quanto sono numerosi gli esemplari (in special modo tardi modelli M42) con linguette non verniciate. Dopo ulteriori ricerche ho trovato alcune fonti che parlano di un trattamento anticorrosione per mezzo di parkerizzazione, procedura che non fa uso di vernice e che pertanto rende assolutamente plausibile l'esistenza di linguette non verniciate.

    A livello collezionistico, la datazione del cerchione (quando individuabile) è di fondamentale importanza, perché permette di risalire alla data di produzione dell'elmo stesso. Allo stesso modo, raffrontando la data di produzione ed il numero di lotto, possono venire alla luce delle incongruenze, segno di un possibile rimontaggio del pezzo. E' comunque possibile che alcuni elmi fossero stati ricondizionati in deposito o nelle stesse unità, in questo caso sarà il naso del collezionista ad avere la meglio.

    Si noti che in alcuni casi il marchio non è presente...questo non deve portare necessariamente a cassare il pezzo come falso.

    L'imbottitura era formata da sette-otto lingue convergenti (a seconda della misura del guscio), legate insieme da uno stringetto in cotone trattato. Per agevolare la traspirazione le lingue erano traforate (cinque fori in tutto). In deposito avveniva la timbratura della pelle con la apposizione del numero di taglia, numero contenuto (solitamente) in un cerchio. Sulla parte posteriore della pelle era situata la cucitura delle pelli, che continuava, di sovente, sino alla fine della lingua, con finalità di rinforzo della giunzione.

    Nelle pelli di misura maggiore (59-60-61) le lingue potevano essere nove.

    Nel corso del periodo bellico si assiste ad una evoluzione, per materiali e qualità costruttiva dei liner.

    Marchiatura

    L'elmetto tedesco riprende, in un certo qual modo, la cultura tedesca, la precisione e la ingenua puntualità teutonica.
    Questa precisione è ravvisabile dai tanti dettagli che caratterizzano i nostri amati pezzi da collezione, a partire dai soggoli con tanto di marchiatura del produttore, dai timbri di accettazione all'interno della calotta e dalle stesse marchiature del guscio, volte ad indicare il produttore, taglia ed il numero di lotto. Questa precisione, pur non essendo molto attenta alla economia di guerra e tatticamente poco attenta (tanto ciò è vero che, al fine di evitare che i produttori venissero bombardati, si pensò bene di modificare i marchi con dei codici di riferimento) ci permette di analizzare i pezzi e risolvere alcuni dubbi che possiamo incontrare nella ricostruzione della storia produttiva del pezzo.

    Andando per gradi, è opportuno indicare quali fossero i marchi impressi all'interno delle falde dell'elmetto tedesco e che cosa indicassero.

    All'inizio della guerra la marchiatura era effettuata sul lato destro (ad elmo rovesciato) della falda interna del guscio ed indicava il produttore (ET-Q-NS-EF-SE) e la taglia del elmo stesso. Nella falda posteriore era invece indicato il numero di lotto o produzione (ebbene sì, erano numerati). Questo, sebbene antieconomico e molto lontano dalle altre culture militari occidentali, ci permette di comprendere meglio il pezzo e di risolvere alcune apparenti incongruenze.

    Nel tardo periodo bellico, la marchiatura fu spostata nella falda posteriore interna.

    Per fare un esempio, nelle foto sottostanti è rappresentato un modello M40, il quale ha un modello di liner (1 tipo in alluminio, con rinforzi ai margini degli anelli di ancoraggio del soggolo) apparentemente proprio di un modello di periodo anteriore. Analizzando il numero di lotto si scopre però che questo fu uno dei primi M40-NS ad essere prodotti. Pertanto il liner di primo tipo appare del tutto congruo, in quanto va a collocarsi in un periodo di transizione produttiva tra il vecchio liner ( in alluminio) ed il nuovo (in zinco). Diverso sarebbe stato se il numero di lotto fosse stato alto...


    Soggoli Originali

    Il soggolo, composto di due parti (una lunga ed una corta con fibbia) era di pelle naturale. La parte esterna era trattata e resa lucida in nero o marrone scuro.

    Era così composto:

    La parte corta del soggolo aveva, in una estremità, cucita la fibbia con due file di cuciture (otto punti per fila), mentre l'altra estremità era fornita di doppia asola per l'inserimento del fermo di fissaggio all'elmo.

    La parte lunga del soggolo era fornita, in una estremità di 13 fori in linea (per serrare il soggolo stesso), mentre l'altra estremità era fornita di una doppia asola per l'inserimento del fermo di fissaggio all'elmo.

    La fibbia era di tipo a singolo passante, con un lato arrotondato (inizialmente composta di lega di alluminio e poi di acciaio verniciato o meno).

    Ecco alcune specifiche:
    1) Spessore della pelle ------------------------------------------- 2mm;
    2) Larghezza della cinghia ------------------------------------------- 15mm;
    3) Lunghezza della parte lunga ------------------------------------- 435 mm;
    4) Distanza del primo buco dalla punta della cinghia ------------- 30 mm;
    5) Distanza tra i fori ------------------------------------------------- 15 mm;
    6) Lunghezza della parte corta -------------------------------------- 110 mm;


    Diversi sono stati i produttori di soggoli, le qualità di pelli utilizzate, le foggie ed i materiali delle fibbie.
    Nel primo periodo bellico, la fibbia era in alluminio con due estremità arrotondate (vedere prima foto), successivamente i materiali utilizzati, considerate le ragioni belliche, mutarono con ampio utlizzo di metallo, verniciato o meno.
    A partire dal 1943, la marchiatura dei soggoli con l'indicazione del produttore venne modificata con l'introduzione di codici RBn, per questioni di sicurezza.
    Il soggolo è un elemento dell'elmetto che richiede particolare attenzione da parte del collezionista, in quanto tanti e di diversa fattura sono i falsi in circolazione.

    Consigli utili

    Di seguito un elenco con alcuni suggerimenti per la corretta valutazione di un elmetto. Preciso che non servono comunque a sostituire l'esperienza maturata con anni di osservazione degli elmetti, quindi sono da considerarsi come un vademecum indicativo, tra l'altro suscettibile di alcune eccezioni.
    1) Prima di affrontare il primo acquisto, comprate libri specializzati sulla materia e fatevi una cultura al riguardo;
    2) Gli elmetti vecchi di 65 anni non hanno alcun odore di vernice, tanto meno i soggoli odorano di pelle trattata;
    3) Controllate che i rivetti ed i relativi fermi del liner siano presenti, ben saldi e non abbiano segni di ribattitura;
    4) Ottimo indice di originalità è la conformità tra guscio/produttore/decal;
    5) Se potete, controllate i timbri del cerchione con la data di produzione;
    6) Comprate l'elmetto non la storia che vi racconta il venditore;
    7) Prendete in considerazione il numero di lotto per valutare eventuali apparenti incongruenze;
    8) La ruggine vecchia di 65 anni ha un colore distinguibile (colore marrone cioccolato) rispetto a quella più recente (rossastra)...è anche vero che non è detto che l'elmetto abbia iniziato ad ossidarsi 65 anni fa...in questo caso ci vuole "il manico";
    9) Alcune centinaia di migliaia di M35 furono ricondizionati con il nuovo cerchione in zinco, quindi valutate attentamente l'elmetto nel suo complesso per avere conferme del ricondizionamento;
    10) Nei camo controllate lo stato di usura, che deve essere ben avanzata. Camo in condizioni "mint" sono rarissimi;
    12) Sempre nei camo controllate le teste dei rivetti, che devono avere il giusto grado di usura, in special modo nella parte in cui sono a contatto con il guscio e lasciano un alone di ruggine o consunzione della vernice;
    11) Non prendete un elmetto se non vi convince, non lo fa ora e non lo farà mai;
    12) Studiatevi le date relative alla verniciatura e apposizione delle decal degli elmetti e consideratele (es. M42 con doppia decal = falso);
    13) Non sempre i rivetti hanno lo stesso tono di colore del guscio. Sembra strano ma non sono necessariamente dei rimontaggi. Hanno un diverso grado di ossidazione e molte volte venivano utilizzati rivetti pre-verniciati (si utilizzava tutto). Le stesse direttive raccomandavano di montare dei rivetti dal colore il più possibile simile a quello dei gusci...
    14) Non ripulite mai i Vs elmetti, al massimo passate sopra un panno morbido. Per i collezionisti più ferrei, la ripulitura radicale di un elmetto ne svaluta il valore del 20%-25%;
    15) Secondo le direttive tedesche il soggolo se non indossato sotto il mento, doveva essere posto sulla visiera. Niente in contrario nel farlo anche Voi, però cercate di non stringerlo troppo e di lasciare un buon gioco tra la pelle e la visiera, diversamente il soggolo potrebbe sformarsi irrimediabilmente;
    16) Non trattate mai la pelle dei liner e dei soggoli. Qualcuno ha detto che la pelle è stata fatta per durare la vita dell'animale che la indossava (purtroppo), quindi nessun intervento sarà risolutivo, ma anzi non farà altro che danni. E' meglio un soggolo secco e fragile che uno ingrassato e senza patina.
    17) Il montaggio di soggoli originali, ma non del pezzo, è consentita, quella dei liner è considerata una alterazione dell'originalità dell'elmetto con grave svalutazione del suo valore (purtroppo era una pratica molto diffusa e considerata lecita negli States negli anni 60-70 e 80, quindi occhio);
    18) Se volete montare un soggolo troppo secco, invece che forzare le asule troppo rigide, provate ad inumidirle un poco per fare riacquistare loro elasticità. Un volta asciugata la pelle tornerà dura come prima (non bagnatele troppo però altrimenti dopo saranno più secche di prima).

    Si ringrazia il Sig. Umberto Lugnan per questa scheda sugli elmetti tedeschi della II WW

    Edited by Neapel - 28/5/2019, 19:53
     
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