FELDFERNSPRECHER FF33

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    FELDFERNSPRECHER FF33


    TELEFONO DA CAMPO DELLA WEHRMACHT



    Il Feldfernsprecher 33 è un telefono da campo di facile e flessibile impiego contenuto entro una cassetta in bakelite estremamente robusta, l’aspetto è sobrio e funzionale, peso e dimensioni contenuti:

    - Lunghezza cm 28
    - Larghezza cm 10
    - Altezza cm 21.5
    - Peso* kg 4.8

    * Senza batteria.

    La batteria originale prismatica da 1.5 Volt pesa circa 500 gr. E’ una batteria di grande capacità, assicura certamente una autonomia di gran lunga maggiore di qualsiasi altro apparato. La prima cosa che si nota nell’osservare l’apparecchio è l’estrema semplicità, la compattezza e pulizia del disegno quasi spartana a fronte dei modelli coevi in dotazione agli Alleati piuttosto complicati sia nelle linee che nella sostanza. Sul coperchio ribaltabile sono rivettate due targhette in materiale sintetico, una riporta l’alfabeto fonetico tedesco utile per evitare fraintendimenti durante le comunicazioni, l’altra è a fondo bianco per poter annotare qualche informazione a matita od il nominativo della stazione. Alcuni esemplari riportano una striscia verde o gialla orizzontale su questa targhetta; gli esemplari più vecchi si riconoscono immediatamente dal fatto che nella tabella fonetica manca il termine “Schule”.( “Sch” iniziale = Schule)
    Osservando l’esterno dell’apparato si notano:

    • due attacchi laterali per la cinghia di trasporto a spalla munita di gancio per appendervi il microtelefono (cornetta);

    • sul lato destro e sul frontale due “volet”, o sportellini girevoli, in lamiera: ruotando il primo si scopre il mozzo sul quale avvitare la manovella del magnete, tramite l’altro si accede alle due prese di linea supplementari;

    • il congegno di chiusura del coperchio;

    • due griglie, una sulla parte frontale e l’altra sul retro sono poste a facilitare la udibilità della suoneria.

    Aprendo l’apparecchio si osservano:

    • all’interno del coperchio lo schema elettrico e costruttivo del telefono a destra e sinistra, mentre, al centro, è una molla a lamina utile a mantenere al suo posto il microtelefono durante il trasporto;

    • sul lato sinistro sia sul bordo del coperchio che su quello del corpo dell’apparato sono riportate delle guarnizioni in gomma nera che consentono di chiuderlo anche con i cavi di linea e della cornetta allacciati;

    • a sinistra il vano batteria con relativo coperchio ed un recesso per riporre il cavo di collegamento fra due apparati;

    • al centro una basetta in bakelite con i morsetti di linea identificati dalle sigle “La” ed “Lb/E”, la presa a cinque poli del cavo del microtelefono, quella a due poli della cuffia supplementare ed il tasto bianco prova linea. A lato il posto ove riporre la manovella del magnete;

    • la parte superiore del telaio, in alluminio, è stampata in modo che il microtelefono possa essere riposto in una sola posizione.

    Essendo stato prodotto da varie fabbriche in tempi diversi, i telefoni differiscono sia per colore che per materiali e uso di diverse vernici protettive. La bakelite può variare dal colore quasi nero, al marrone chiaro attraverso tutta una serie di diverse tonalità. Le parti metalliche della chiusura, degli attacchi per cinghia ed i “volet” possono essere sia in ferro verniciato di nero che in alluminio dipinto con un colore scuro grigio-ferro ruvido e sono fissate al corpo del contenitore in bakelite con rivetti o con viti bloccate all’interno con un sigillante di colore bianco o grigio.
    Tolte due viti sul pannello superiore, si può estrarre il telaio interno in alluminio dello spessore di due millimetri, sul quale sono fissati tutti i componenti del telefono. Smontati i due lamierini che proteggono ai lati l’apparecchiatura si osserva:

    • a sinistra il vano batteria separato e fissato al telaio con due viti che può essere sia in bakelite che in lamierino di ferro con coperchio con o senza maniglia.
    Il tipo in bakelite è più stretto e lascia spazio verso l’interno per riporre il cavo di collegamento supplementare; quello in lamiera, al contrario, occupa tutto lo spazio mettendo insieme nello stesso contenitore sia la batteria che il cavo citato (Vermittlungsschnur = cavo di collegamento);

    • al centro la suoneria, la bobina di autoinduzione, i due condensatori e le varie prese per il microtelefono, la cuffia e, frontalmente, quelle per il cavetto di collegamento;

    • a destra il magnete.

    La cornetta, in bakelite, è dotata di interruttore di alimentazione del microfono sulla impugnatura e di anello per agganciarla sia alla cinghia di trasporto che dove si vuole per comodità d’uso. Le capsule microfoniche ed auricolari sono esattamente identiche sia per caratteristiche che dimensioni a quelle sino a pochi anni fa in uso nei telefoni civili; il cavo di collegamento a quattro poli è rivestito in cotone di vari colori dal nero al marrone chiaro.
    Lo spinotto di collegamento all’apparecchio può essere sia a cinque come quattro poli, non è possibile sbagliare nel montaggio esistendo un solo modo di innestarlo, è dotato di una maniglietta di varie fogge per maneggiarlo senza pericolo di strappare il cavo.
    E’ anch’esso in bachelite di vari colori ma ne esistono anche in lamierino zincato; quasi sempre riporta la data di costruzione ed un semplice schema elettrico delle connessioni microfono-auricolare.
    La manovella del magnete, infine, può essere sia in ferro che di alluminio con l’impugnatura in bakelite.
    Gli esemplari osservati furono costruiti negli anni tra il 1935 ed il 1944 ed in generale si nota una maggiore accuratezza di costruzione nei modelli più vecchi ma soprattutto, cosa forse più interessante, una molto razionale semplificazione dei particolari costruttivi in quelli più recenti, logicamente imputabile alle condizioni delle industrie tedesche del periodo.

    Marchi di fabbrica e di accettazione



    All’esterno degli apparati non compare alcuna scritta ed anche all’interno non sono molto diffuse, a volte è riportato il logo del fabbricante, spesso è assente sostituito da un segno grafico semplificato. I marchi di accettazione militare (Waffenamt) a volte mancano, spesso sono presenti sia sul corpo dell’apparato che su qualche componente.
    Una delle fabbriche più rappresentate è l’Unione Fabbriche Telefoni Bavarese di Monaco che presenta un logo circolare con al centro le lettere V, B e T incrociate, in oro su fondo nero, mentre sulla circonferenza è scritto “Vereinigte Bayerische Telephonwerke” in nero su fondo oro; tale logo è rappresentato su di una decalcomania riportata all’interno del coperchio. Altro costruttore è la Hanseatische Apparatenbau - Berlin, il cui logo “Hagenuk” con la data di fabbricazione è stampato sulla bakelite del coperchio.
    A volte il nome del fabbricante è assente ma si possono osservare delle sigle come, ad esempio, le lettere T e N contenute in un rombo sul telaio in alluminio interno. (I codici triletterali non sono quasi mai presenti sulle apparecchiature telefoniche mentre sono sempre riportati su accessori o dispositivi meccanici come gli avvolgitori. Tali codici, per altro, sono conosciuti e ma non compaiono sugli apparecchi; quello della “VBT”, ad esempio, è “hua” e quello della “Hgenuk” è “dkp”).
    Il Waffenamt è spesso impresso a caldo sulla basetta in bakelite che supporta la morsettiera di linea ( Wa A 40) e/o sul dorso del microtelefono. Il numero di matricola è riportato sulla parte superiore destra del telaio presso il recesso che accoglie il microfono della cornetta: a sinistra il numero, al centro la sigla del fabbricante ed a destra l’anno di costruzione.
    La componentistica elettromeccanica non presenta molte scritte relative alla fabbrica od alle caratteristiche del pezzo che, a volte, mancano totalmente ( Magneti marca “Erka”, “Siemens” o “FS”, condensatori che riportano solo il valore “1 mF” o per esteso “Bork & Goldsmidt, Berlin”).
    All’interno delle cassette in bakelite sono stampati numeri e lettere variamente combinate relative probabilmente al modello ed a lotti di produzione (K 1335/a. - 24a B 2601-2 oppure 8559/s - 24a B 2601-2..... ).
    I microtelefoni anch’essi riportano lettere e numeri spesso uguali a quelle della cassetta ( un logo circolare con le lettere TMB33, TMB38....). Microfoni ed auricolari sono spesso marca Siemens, alcuni tra questi, dopo il noto emblema della ditta, riporta impresso ad inchiostro rosso la sigla “Fg mph” mentre altri, sempre Siemens, presentano una croce verde verniciata sulla parte anteriore. Altri accessori non contenuti nell’apparato ma disponibili per particolari esigenze sono:

    • Laringofono (Kehlkopf) a due elementi microfonici da indossare attorno al collo per comunicazioni a mani libere. Si collega alla presa a cinque poli della cornetta ed è dotato d’interruttore a chiavetta posto in una scatola di derivazione posizionata sul petto dell’operatore; lo stesso identico accessorio, ma con diversa spina, può essere impiegato sugli apparati radio. Questo interruttore a tre posizioni consente, al pari di quello posizionato sulla impugnatura del microtelefono normale, di inserire o meno la batteria di alimentazione del microfono sia con ritorno a molla che permanentemente allo scopo di risparmiare energia elettrica. Un telefono BL deve avere per forza tale interruttore, pena il rapido esaurimento della batteria, mentre un apparato a BC non ne ha bisogno poiché l’atto di riporre la cornetta sulla forcella a termine conversazione lo scollega, di fatto, dalla alimentazione centralizzata. Il particolare illustrato in fotografia era destinato all’artiglieria contraerei della Luftwaffe in quanto ogni singolo particolare, anche del cablaggio, riporta un numero categorico preceduto dalla sigla della LUFTWAFFE.

    • Cuffia mono auricolare (Kopfhörer) di due tipi: con cinghia di sospensione in canapa o con archetto elastico in acciaio, ambedue progettate anche per l’uso con elmetto. La spina va inserita nella presa bipolare posta sulla basetta dei morsetti di linea e l’uso è in coppia con il laringofono o come possibilità di ascolto supplementare. Da non sottovalutare il valore tattico dei due dispositivi non solo perché essi sono identici, a parte la spina, con gli accessori radio, ma anche per l’opportunità offerta all’operatore di essere completamente libero nei movimenti.

    • Prolunga per cavo della cornetta provvista di presa e spina pentapolare. Poiché il Feldfernsprecher 33 poteva essere utilizzato anche quale comando a distanza per stazioni radiotelegrafiche (apparati tipo “Torn.fu.d2”, “Torn. fu.b1” e la serie tipo “F”), questo accessorio poteva rivelarsi utile sia per allontanarsi dalla stazione stessa che per motivi imposti dalla situazione tattica (Addetti ai pezzi contraerei, osservatore avanzato d’artiglieria o di appoggio aereo ravvicinato ....).

    • Apparato per collegamenti a batteria centrale (BC) “SB Zusatz 33”. Consta di un piccolo apparecchio che può essere fissato ad incastro sul coperchio del telefono e che viene interposto tra la linea ed il telefono stesso. Sulla sommità dell’apparato una forcella può ospitare il microtelefono quando non si è in comunicazione; il peso della cornetta inserisce, tramite interruttore, sul circuito di linea una bobina di blocco. In pratica quando il telefono è allacciato alla linea mediante l’apparato SB Zusatz 33, adopera la batteria centrale per la chiamata e quella locale per la trasmissione: alzando il microtelefono dalla forcella si ha un passaggio di corrente attraverso una bobina speciale (bobina di blocco) che aziona il relais di linea di un centralino a batteria centrale effettuando la chiamata senza dover azionare il magnete.
    Il centralinista si accorge della chiamata tramite dispositivo visivo od acustico e si mette in collegamento con l’utente che ha chiamato. Il telefono americano EE-8 ha questo dispositivo integrato nel circuito con un deviatore a vite che consente l’impiego sia in circuiti BL che BC. Non è
    possibile impiegare un apparato BL in rete BC in quanto la bobina di induzione creerebbe un cortocircuito sulla linea con conseguente chiamata continua in centrale. L’esemplare illustrato riporta su di una targhetta in alluminio il nome del fabbricante: “Groos & Graf - Berlin Hoenschönhausen - nr. 1014 - Baujar 1941” e sotto di questa, impresso a caldo sulla bakelite, il Waffenamt “Wa A 618”.

    Erano disponibili anche altri accessori applicabili ad apparati FF33 modificati per impieghi speciali come quelli per la Marina contraddistinti da un particolare attacco laterale a sinistra per l’allacciamento ad una cuffia ed un microfono a petto destinati agli addetti ai pezzi o apparato similare sempre destinato alle artiglierie campali.

    Unica nota dell’ Amministratore del forum :

    Unica nota per rendersi conto del buon funzionamento dei circuiti del telefono è collegare i 2 poli della batteria con un ponte è ruotare la dinamo del telefono, … se udirete i rintocchi delle campanelle avete buonissime probabilità che il vostro telefono sia ancora in grado di funzionare dopo 80 e più anni …


    Si ringrazia per questa ricerca il Sig. EDOARDO GIAMBARTOLOMEI.



    Edited by Neapel - 7/3/2012, 12:43
     
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