Archivio Militare Neapel

Posts written by Neapel

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    GENNAIO 2019



    19-20 GENNAIO - MILITOSCANA - La Cattedrale - Pistoia
    www.prometeo.tv - E-Mail: [email protected]
    Tel. 0571-22266 - Fax: 0571-0831142 - Cellulare: 333-4639609


    FEBBRAIO 2019



    2-3 FEBBRAIO - FERRARA MILITARIA - Ferrara Fiere - Ferrara
    www.ferrara-militaria.com - E-Mail: [email protected]
    Tel. 02-70109898


    Hemingway
    17 FEBBRAIO - LA GUERRA DI HEMINGWAY - Fossalta di Piave (VE)
    E-Mail: [email protected] - Cellulare: 333 8512661


    MARZO 2019


    linea-gotica
    9-10 MARZO - LINEA GOTICA - Marina di Massa - Ronchi (MS)
    E-mail: [email protected] - Tel. 328 5405547



    16-17 MARZO - VENETO IN GRIGIOVERDE
    Santa Lucia di Piave (TV) www.venetoingrigioverde.com - E-Mail: [email protected]
    Tel. 02-70109898



    23-24 MARZO - PIACENZA MILITARIA - Piacenza Expo - Piacenza
    www.piacenza-militaria.com - E-Mail: [email protected]
    Tel. 02-70109898



    30-31 MARZO - MILITARIA ALLA TORRE - Museo Memoriale della Libertà -
    Bologna - www.militariallatorre.it - E-Mail: [email protected]
    Tel. 051-461100 - Fax: 051-462172


    APRILE 2019



    6 APRILE - MILITARIA ROMA - Ergife Palace - Roma
    www.militaria-roma.it - E-Mail: [email protected]
    Tel. 02-70109898



    MAGGIO 2019



    4-5 MAGGIO - MILITALIA - Parco Esposizioni Novegro - Segrate (MI)
    www.parcoesposizioninovegro.it/fiere/militalia/ -
    E-Mail: [email protected]
    Tel. 02-70200022 - Fax: 02-7561050



    18 MAGGIO - SHINGLE 1944 - Aprilia - Via Carano 105
    www.facebook.com/Mostra-Scambio-Sh...14922/timeline/
    E-Mail: [email protected] - Cellulare: 338-3891320


    linea-gotica
    25-26 MAGGIO - LINEA GOTICA - Marina di Massa - Ronchi (MS)
    E-mail: [email protected] - Tel. 328 5405547


    GIUGNO 2019



    8-9 GIUGNO - MILITARIA ALLA TORRE - Museo Memoriale della Libertà -
    Bologna - www.militariallatorre.it - E-Mail: [email protected]
    Tel. 051-461100 - Fax: 051-462172


    Lamon
    30 giugno - Mostra scambio del recuperante - Lamon (BL)
    Mail: [email protected]
    Cellulare 333-6153959 - Tel. 0439-96393



    AGOSTO 2019


    linea-gotica
    31 AGOSTO - 1 SETTEMBRE - LINEA GOTICA - Marina di Massa - Ronchi (MS)
    E-mail: [email protected] - Tel. 328 5405547


    SETTEMBRE 2019



    14-15 SETTEMBRE - MILITARIA ALLA TORRE - Museo Memoriale della Libertà -
    Bologna - www.militariallatorre.it - E-Mail: [email protected]
    Tel. 051-461100 - Fax: 051-462172


    OTTOBRE 2019



    12-13 OTTOBRE - FERRARA MILITARIA - Ferrara Fiere - Ferrara
    www.ferrara-militaria.com - E-Mail: [email protected]
    Tel. 02-70109898



    19 OTTOBRE - MILITARIA ROMA - Ergife Palace - Roma
    www.militaria-roma.it - E-Mail: [email protected]
    Tel. 02-70109898


    linea-gotica
    26-27 OTTOBRE - LINEA GOTICA - Marina di Massa - Ronchi (MS)
    E-mail: [email protected] - Tel. 328 5405547


    NOVEMBRE 2019



    2-3 NOVEMBRE - MILITALIA - Parco Esposizioni Novegro - Segrate (MI)
    www.parcoesposizioninovegro.it/fiere/militalia/ -
    E-Mail: [email protected]
    Tel. 02-70200022 - Fax: 02-7561050



    10 NOVEMBRE - MILIPIAVE - Spresiano (TV)
    E-mail: [email protected]
    Cellulare: 348 8029901



    23-24 NOVEMBRE - MILITARIA ALLA TORRE - Museo Memoriale della Libertà -
    Bologna - www.militariallatorre.it - E-Mail: [email protected]
    Tel. 051-461100 - Fax: 051-462172



    DICEMBRE 2019



    7 DICEMBRE - SHINGLE 1944 - Aprilia - Via Carano 105
    www.facebook.com/Mostra-Scambio-Sh...14922/timeline/
    E-Mail: [email protected] - Cellulare: 338-3891320

    Edited by Neapel - 27/4/2019, 04:09
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    A presto nascerà il sito web. Spero in una vostra collaborazione per schede e consigli ....
  3. .



    logobsj



    FELDFERNSPRECHER FF33


    TELEFONO DA CAMPO DELLA WEHRMACHT



    Il Feldfernsprecher 33 è un telefono da campo di facile e flessibile impiego contenuto entro una cassetta in bakelite estremamente robusta, l’aspetto è sobrio e funzionale, peso e dimensioni contenuti:

    - Lunghezza cm 28
    - Larghezza cm 10
    - Altezza cm 21.5
    - Peso* kg 4.8

    * Senza batteria.

    La batteria originale prismatica da 1.5 Volt pesa circa 500 gr. E’ una batteria di grande capacità, assicura certamente una autonomia di gran lunga maggiore di qualsiasi altro apparato. La prima cosa che si nota nell’osservare l’apparecchio è l’estrema semplicità, la compattezza e pulizia del disegno quasi spartana a fronte dei modelli coevi in dotazione agli Alleati piuttosto complicati sia nelle linee che nella sostanza. Sul coperchio ribaltabile sono rivettate due targhette in materiale sintetico, una riporta l’alfabeto fonetico tedesco utile per evitare fraintendimenti durante le comunicazioni, l’altra è a fondo bianco per poter annotare qualche informazione a matita od il nominativo della stazione. Alcuni esemplari riportano una striscia verde o gialla orizzontale su questa targhetta; gli esemplari più vecchi si riconoscono immediatamente dal fatto che nella tabella fonetica manca il termine “Schule”.( “Sch” iniziale = Schule)
    Osservando l’esterno dell’apparato si notano:

    • due attacchi laterali per la cinghia di trasporto a spalla munita di gancio per appendervi il microtelefono (cornetta);

    • sul lato destro e sul frontale due “volet”, o sportellini girevoli, in lamiera: ruotando il primo si scopre il mozzo sul quale avvitare la manovella del magnete, tramite l’altro si accede alle due prese di linea supplementari;

    • il congegno di chiusura del coperchio;

    • due griglie, una sulla parte frontale e l’altra sul retro sono poste a facilitare la udibilità della suoneria.

    Aprendo l’apparecchio si osservano:

    • all’interno del coperchio lo schema elettrico e costruttivo del telefono a destra e sinistra, mentre, al centro, è una molla a lamina utile a mantenere al suo posto il microtelefono durante il trasporto;

    • sul lato sinistro sia sul bordo del coperchio che su quello del corpo dell’apparato sono riportate delle guarnizioni in gomma nera che consentono di chiuderlo anche con i cavi di linea e della cornetta allacciati;

    • a sinistra il vano batteria con relativo coperchio ed un recesso per riporre il cavo di collegamento fra due apparati;

    • al centro una basetta in bakelite con i morsetti di linea identificati dalle sigle “La” ed “Lb/E”, la presa a cinque poli del cavo del microtelefono, quella a due poli della cuffia supplementare ed il tasto bianco prova linea. A lato il posto ove riporre la manovella del magnete;

    • la parte superiore del telaio, in alluminio, è stampata in modo che il microtelefono possa essere riposto in una sola posizione.

    Essendo stato prodotto da varie fabbriche in tempi diversi, i telefoni differiscono sia per colore che per materiali e uso di diverse vernici protettive. La bakelite può variare dal colore quasi nero, al marrone chiaro attraverso tutta una serie di diverse tonalità. Le parti metalliche della chiusura, degli attacchi per cinghia ed i “volet” possono essere sia in ferro verniciato di nero che in alluminio dipinto con un colore scuro grigio-ferro ruvido e sono fissate al corpo del contenitore in bakelite con rivetti o con viti bloccate all’interno con un sigillante di colore bianco o grigio.
    Tolte due viti sul pannello superiore, si può estrarre il telaio interno in alluminio dello spessore di due millimetri, sul quale sono fissati tutti i componenti del telefono. Smontati i due lamierini che proteggono ai lati l’apparecchiatura si osserva:

    • a sinistra il vano batteria separato e fissato al telaio con due viti che può essere sia in bakelite che in lamierino di ferro con coperchio con o senza maniglia.
    Il tipo in bakelite è più stretto e lascia spazio verso l’interno per riporre il cavo di collegamento supplementare; quello in lamiera, al contrario, occupa tutto lo spazio mettendo insieme nello stesso contenitore sia la batteria che il cavo citato (Vermittlungsschnur = cavo di collegamento);

    • al centro la suoneria, la bobina di autoinduzione, i due condensatori e le varie prese per il microtelefono, la cuffia e, frontalmente, quelle per il cavetto di collegamento;

    • a destra il magnete.

    La cornetta, in bakelite, è dotata di interruttore di alimentazione del microfono sulla impugnatura e di anello per agganciarla sia alla cinghia di trasporto che dove si vuole per comodità d’uso. Le capsule microfoniche ed auricolari sono esattamente identiche sia per caratteristiche che dimensioni a quelle sino a pochi anni fa in uso nei telefoni civili; il cavo di collegamento a quattro poli è rivestito in cotone di vari colori dal nero al marrone chiaro.
    Lo spinotto di collegamento all’apparecchio può essere sia a cinque come quattro poli, non è possibile sbagliare nel montaggio esistendo un solo modo di innestarlo, è dotato di una maniglietta di varie fogge per maneggiarlo senza pericolo di strappare il cavo.
    E’ anch’esso in bachelite di vari colori ma ne esistono anche in lamierino zincato; quasi sempre riporta la data di costruzione ed un semplice schema elettrico delle connessioni microfono-auricolare.
    La manovella del magnete, infine, può essere sia in ferro che di alluminio con l’impugnatura in bakelite.
    Gli esemplari osservati furono costruiti negli anni tra il 1935 ed il 1944 ed in generale si nota una maggiore accuratezza di costruzione nei modelli più vecchi ma soprattutto, cosa forse più interessante, una molto razionale semplificazione dei particolari costruttivi in quelli più recenti, logicamente imputabile alle condizioni delle industrie tedesche del periodo.

    Marchi di fabbrica e di accettazione



    All’esterno degli apparati non compare alcuna scritta ed anche all’interno non sono molto diffuse, a volte è riportato il logo del fabbricante, spesso è assente sostituito da un segno grafico semplificato. I marchi di accettazione militare (Waffenamt) a volte mancano, spesso sono presenti sia sul corpo dell’apparato che su qualche componente.
    Una delle fabbriche più rappresentate è l’Unione Fabbriche Telefoni Bavarese di Monaco che presenta un logo circolare con al centro le lettere V, B e T incrociate, in oro su fondo nero, mentre sulla circonferenza è scritto “Vereinigte Bayerische Telephonwerke” in nero su fondo oro; tale logo è rappresentato su di una decalcomania riportata all’interno del coperchio. Altro costruttore è la Hanseatische Apparatenbau - Berlin, il cui logo “Hagenuk” con la data di fabbricazione è stampato sulla bakelite del coperchio.
    A volte il nome del fabbricante è assente ma si possono osservare delle sigle come, ad esempio, le lettere T e N contenute in un rombo sul telaio in alluminio interno. (I codici triletterali non sono quasi mai presenti sulle apparecchiature telefoniche mentre sono sempre riportati su accessori o dispositivi meccanici come gli avvolgitori. Tali codici, per altro, sono conosciuti e ma non compaiono sugli apparecchi; quello della “VBT”, ad esempio, è “hua” e quello della “Hgenuk” è “dkp”).
    Il Waffenamt è spesso impresso a caldo sulla basetta in bakelite che supporta la morsettiera di linea ( Wa A 40) e/o sul dorso del microtelefono. Il numero di matricola è riportato sulla parte superiore destra del telaio presso il recesso che accoglie il microfono della cornetta: a sinistra il numero, al centro la sigla del fabbricante ed a destra l’anno di costruzione.
    La componentistica elettromeccanica non presenta molte scritte relative alla fabbrica od alle caratteristiche del pezzo che, a volte, mancano totalmente ( Magneti marca “Erka”, “Siemens” o “FS”, condensatori che riportano solo il valore “1 mF” o per esteso “Bork & Goldsmidt, Berlin”).
    All’interno delle cassette in bakelite sono stampati numeri e lettere variamente combinate relative probabilmente al modello ed a lotti di produzione (K 1335/a. - 24a B 2601-2 oppure 8559/s - 24a B 2601-2..... ).
    I microtelefoni anch’essi riportano lettere e numeri spesso uguali a quelle della cassetta ( un logo circolare con le lettere TMB33, TMB38....). Microfoni ed auricolari sono spesso marca Siemens, alcuni tra questi, dopo il noto emblema della ditta, riporta impresso ad inchiostro rosso la sigla “Fg mph” mentre altri, sempre Siemens, presentano una croce verde verniciata sulla parte anteriore. Altri accessori non contenuti nell’apparato ma disponibili per particolari esigenze sono:

    • Laringofono (Kehlkopf) a due elementi microfonici da indossare attorno al collo per comunicazioni a mani libere. Si collega alla presa a cinque poli della cornetta ed è dotato d’interruttore a chiavetta posto in una scatola di derivazione posizionata sul petto dell’operatore; lo stesso identico accessorio, ma con diversa spina, può essere impiegato sugli apparati radio. Questo interruttore a tre posizioni consente, al pari di quello posizionato sulla impugnatura del microtelefono normale, di inserire o meno la batteria di alimentazione del microfono sia con ritorno a molla che permanentemente allo scopo di risparmiare energia elettrica. Un telefono BL deve avere per forza tale interruttore, pena il rapido esaurimento della batteria, mentre un apparato a BC non ne ha bisogno poiché l’atto di riporre la cornetta sulla forcella a termine conversazione lo scollega, di fatto, dalla alimentazione centralizzata. Il particolare illustrato in fotografia era destinato all’artiglieria contraerei della Luftwaffe in quanto ogni singolo particolare, anche del cablaggio, riporta un numero categorico preceduto dalla sigla della LUFTWAFFE.

    • Cuffia mono auricolare (Kopfhörer) di due tipi: con cinghia di sospensione in canapa o con archetto elastico in acciaio, ambedue progettate anche per l’uso con elmetto. La spina va inserita nella presa bipolare posta sulla basetta dei morsetti di linea e l’uso è in coppia con il laringofono o come possibilità di ascolto supplementare. Da non sottovalutare il valore tattico dei due dispositivi non solo perché essi sono identici, a parte la spina, con gli accessori radio, ma anche per l’opportunità offerta all’operatore di essere completamente libero nei movimenti.

    • Prolunga per cavo della cornetta provvista di presa e spina pentapolare. Poiché il Feldfernsprecher 33 poteva essere utilizzato anche quale comando a distanza per stazioni radiotelegrafiche (apparati tipo “Torn.fu.d2”, “Torn. fu.b1” e la serie tipo “F”), questo accessorio poteva rivelarsi utile sia per allontanarsi dalla stazione stessa che per motivi imposti dalla situazione tattica (Addetti ai pezzi contraerei, osservatore avanzato d’artiglieria o di appoggio aereo ravvicinato ....).

    • Apparato per collegamenti a batteria centrale (BC) “SB Zusatz 33”. Consta di un piccolo apparecchio che può essere fissato ad incastro sul coperchio del telefono e che viene interposto tra la linea ed il telefono stesso. Sulla sommità dell’apparato una forcella può ospitare il microtelefono quando non si è in comunicazione; il peso della cornetta inserisce, tramite interruttore, sul circuito di linea una bobina di blocco. In pratica quando il telefono è allacciato alla linea mediante l’apparato SB Zusatz 33, adopera la batteria centrale per la chiamata e quella locale per la trasmissione: alzando il microtelefono dalla forcella si ha un passaggio di corrente attraverso una bobina speciale (bobina di blocco) che aziona il relais di linea di un centralino a batteria centrale effettuando la chiamata senza dover azionare il magnete.
    Il centralinista si accorge della chiamata tramite dispositivo visivo od acustico e si mette in collegamento con l’utente che ha chiamato. Il telefono americano EE-8 ha questo dispositivo integrato nel circuito con un deviatore a vite che consente l’impiego sia in circuiti BL che BC. Non è
    possibile impiegare un apparato BL in rete BC in quanto la bobina di induzione creerebbe un cortocircuito sulla linea con conseguente chiamata continua in centrale. L’esemplare illustrato riporta su di una targhetta in alluminio il nome del fabbricante: “Groos & Graf - Berlin Hoenschönhausen - nr. 1014 - Baujar 1941” e sotto di questa, impresso a caldo sulla bakelite, il Waffenamt “Wa A 618”.

    Erano disponibili anche altri accessori applicabili ad apparati FF33 modificati per impieghi speciali come quelli per la Marina contraddistinti da un particolare attacco laterale a sinistra per l’allacciamento ad una cuffia ed un microfono a petto destinati agli addetti ai pezzi o apparato similare sempre destinato alle artiglierie campali.

    Unica nota dell’ Amministratore del forum :

    Unica nota per rendersi conto del buon funzionamento dei circuiti del telefono è collegare i 2 poli della batteria con un ponte è ruotare la dinamo del telefono, … se udirete i rintocchi delle campanelle avete buonissime probabilità che il vostro telefono sia ancora in grado di funzionare dopo 80 e più anni …


    Si ringrazia per questa ricerca il Sig. EDOARDO GIAMBARTOLOMEI.



    Edited by Neapel - 7/3/2012, 12:43
  4. .
    Ultimamente ci sono utenti iscritti solo per poter curiosare e basta. Non chiedo di avere partecipazione giornaliera o avere chissa quale aspirazione, chiedo solo un saluto, un commento almeno ... per favore.
    Grazie
  5. .
    Gentili amici,
    scrivo qui per salutare tutti e ringraziarvi delle vostre visite su questo forum.
    Vi auguro un sereno anno nuovo per voi e i vostri cari.
    Spero che saremo sempre più numerosi e di incontrarci in qualche bella Fiera di Militaria.

    Auguri di un Buon 2012 ....
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    MASCHERA ANTIGAS WEHRMACHT M30/M38
    (Gasmaske Modell 1930-1938)



    canisteru



    senzatitolo6z



    senzatitolo7q



    Edited by Neapel - 31/12/2011, 22:37
  7. .

    MASCHERA ANTIGAS WEHRMACHT M30/M38
    (Gasmaske Modell 1930-1938)



    canisteru



    gasmasken



    gasmasken1




    gasmasken2



    gasmasken3



    senzatitolo4q



    Gasmaske wehrmacht m30 - m38.
    Maschera antigas tedesca ww2


    Edited by Neapel - 31/12/2011, 22:37
  8. .

    I GRADI DELLE SS



    85709769f




    waffenfarberss



    igradidelless



    Edited by Neapel - 28/12/2011, 02:48
  9. .

    logosytk



    Le prime modifiche all'abbigliamento dei soldati italiani dopo la fine della I° G.M. cominciarono ad arrivare negli anni venti, ma un grande cambiamento ci sarà solo nel 1933 con la cosiddetta "Riforma Baistrocchi" che introduce, tra le altre cose, l'abito "borghese", camicia con collo floscio, "metallerie" eslusivamente dorate e nuove insegne di grado per gli ufficiali.

    Le insegne di grado, pur rimanendo sulle maniche, si uniformano nel disegno generale alla marina ed all'aeronautica, non a caso le stellette vengono sostituite da galloni, filetti e greche. Le stellette però rimangono in vigore per i cappelli a bustina e successivamente per il basco e per le tenute coloniali.
    Le controspalline degli ufficiali e dei marescialli erano bordate con del filo colorato a seconda della specialità di appartenenza:

    Scarlatto per fanteria e carabinieri,
    Bianco per la cavalleria,
    Giallo-arancio per l'artiglieria,
    Cremisi per il genio militare,
    Viola per il commissariato,
    Celeste per gli automobilisti,
    Blu per l'amministrazione.

    Lo scoppio della seconda guerra mondiale e l'autarchia voluta dal fascismo comportarono peraltro un'austerità nelle divise militari. I galloni degli ufficiali si rimpiccioliscono notevolmente, spostandosi a pochi centimetri dal bordo inferiore delle manopole per ridurne la visibilità agli occhi del nemico.
    Dopo il proclama Badoglio dell'8 settembre 1943 l'Esercito Nazionale Repubblicano adotta propri gradi mentre rimangono immutati per il Corpo Italiano di Liberazione prima e per i Gruppi di Combattimento poi, eccezion fatta per gli ufficiali che si vedranno trasferite, tra la fine del 1944 e l'inizio del 1945, le insegne di grado nelle controspalline.
    Questo cambiamento venne effettuato per uniformare le divise italiane a quelle Alleate. Gli ufficiali generali portavano le stellette d'oro su di una controspallina in tessuto d'argento; gli ufficiali superiori, da maggiore a colonnello, portavano la controspallina guarnita da un bordo d'oro; gli ufficiali inferiori avevano una nuova disposizione delle stellette, ora centrate rispetto alla controspallina. Nessuna novità invece per i sottufficiali, che già avevano le insegne di grado sulle controspalline o sugli avambracci. I sergenti ed i graduati di truppa portavano i gradi sugli avambracci in posizione intermedia tra spalla ed il gomito.


    Ufficiali Generali



    Gli ufficiali generali, ritornati a tre livelli dopo la prima guerra mondiale, all'avvento della seconda guerra mondiale erano sei. Il disegno veniva portato al di sopra delle manopole della divisa ed era composto da un tratto di greca e un numero di "filetti" corrispondenti al numero delle stellette; il filetto più in alto componeva un ovale simile al "giro di bitta" dei marinai della Regia Marina.
    Dopo la proclamazione dell'Impero nel 1936, nel 1938 fù istituito, per il Re e per il Capo del Governo (Benito Mussolini), il grado di "Primo Maresciallo dell'Impero", contraddistinto da una doppia greca sormontata da un'aquila romana.


    generaliq




    Lavori in Corso ...












    I GRADI DEL REGIO ESERCITO
    Primo maresciallo d'Italia, Maresciallo d'Italia, Generale d'armata, Generale di Corpo d'armata designato d'armata, Generale di Corpo di Corpo d'armata, Generale di Divisione, Generale di Brigata.



    Edited by Neapel - 10/12/2011, 14:10
  10. .

    MEDAGLIA COMMEMORATIVA DELLA
    SPEDIZIONE DI FIUME




    fiumep





    La Medaglia Commemorativa della Spedizione di Fiume è una medaglia del Regno d'Italia, nacque come coniatura non ufficiale della Reggenza Italiana del Carnaro, istituita da Gabriele d'Annunzio, con il nome di Medaglia Commemorativa della Marcia di Ronchi, subito dopo l'occupazione di Fiume del 12 settembre 1919.

    La medaglia, che non reca firme o marchi, fu coniata da S. Johnson di Milano su modello dello scultore Adolfo De Carolis, che seguì precise indicazioni del "Vate".

    Accompagnata da un diploma sottoscritto dalla stesso D'Annunzio, la medaglia fu conferita ai legionari giunti a Fiume dopo aver preso parte alla marcia di Ronchi, all'equipaggio della Regia Nave "Cortellazzo" (ex incrociatore Marco Polo) che arrivò a Fiume il 22 settembre, a coloro che avevano combattuto nel "Natale di Sangue" tra il 24 ed il 28 dicembre 1920 e a note personalità che avevano contribuito in varia misura alla causa fiumana.

    Ne furono coniate alcune in oro per :

    1.Gabriele d'Annunzio (che nel 1935 la donò alla patria insieme ad altre medaglie ed una spada d'oro);
    2.Comune di Ronchi;
    3.Gagliardetto dei Legionari di Ronchi;
    4.Capitano pilota Ernesto Cabruna;
    5.Giovanni Host-Venturi;
    6.Tenente Antonio Masperi, luogotenente generale di D'Annunzio;
    7.Arturo Toscanini (attualmente conservata presso il Museo teatrale alla Scala di Milano);
    8.Guglielmo Marconi.

    In seguito fu autorizzata per i membri della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (Regio Decreto n° 273 del 31 gennaio 1926) e poi per tutti i membri delle Forze Armate (Regio Decreto n° 1179 del 15 luglio 1938).

    LA MEDAGLIA

    La medaglia è costituita da una disco di bronzo del diametro di 39 mm. con attacco a cambretta;

    sul dritto :

    nella parte inferiore braccia che sollevano pugnali con al centro uno stendardo romano che sostiene un'aquila ad ali spiegate nella parte superiore della medaglia, ai lati dello stendardo la scritta "HIC - MANE / BIMUS - OPTIME" su due righe;

    sul verso :

    La scritta "AI / LIBERATORI / XII-SETTEMBRE/MCMXIX", su quattro righe, sopra un serto di alloro, in basso sul bordo la scritta "FIUME D'ITALIA" su una pergamena srotolata.

    Nastrino

    Il nastrino presenta tre fasce verticali eguali con i colori dello stemma del Comune di Fiume: turchino, giallo e carminio.

    Peso

    La medaglia ha un peso che oscilla da 36 a 41,5 grammi (prima distribuzione annni 1919/20), 34/35 grammi (seconda distribuzione anni 1920/1936 circa), 30/33 grammi (terza distribuzione successiva al 1935 e fino al 1945). Esistono copie e riconi riconoscibili dal peso che è inferiore ai 29 grammi.

    Istituzione
    1919 (non ufficiale)
    1926 (ufficiale)

    Totale delle concessioni
    11165 circa

    Prodotta
    S. Johnson di Milano

    Modellista
    Adolfo De Carolis

    Diametro
    39 mm.




    Edited by Neapel - 26/5/2019, 08:03
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    MEDAGLIA COMMEMORATIVA DELLA
    CAMPAGNA DI SPAGNA



    spagnaq



    La Medaglia Commemorativa della Campagna di Spagna è una medaglia istituita dal Regno d'Italia con il Regio Decreto n° 1244 del 6 giugno 1940 ed assegnata ai componenti del Corpo Truppe Volontarie, della Missione Navale, ai militarizzati, assimilati e civili al seguito dei reparti operanti, ai Volontari Italiani arruolati nel Terzo Extranjero oltre al personale della Regia Marina e Regia Aeronautica che avevano partecipato con azioni e servizi alla campagna contro la Repubblica Spagnola.
    La concessione veniva subordinata all'aver trascorso in Spagna, presso reparti operanti, almeno tre mesi, mentre per gli appartenenti alla Regia Marina e Regia Aeronautica, se fossero stati imbarcati per tre mesi e compiute tre azioni di volo. Il conferimento venne esteso anche ai marittimi di navi mercantili nonché al personale delle linee aeree in relazione a servizi connessi alla campagna.

    La medaglia è costituita da una disco di bronzo dal diametro di 33 mm. con attacco a cambretta.

    sul dritto :

    Un cavaliere ignudo che brandisce una spada e cavalca un destriero calpestante un serpente ed una falce e martello. Il cavallo è condotto a briglia da una vittoria alata che tiene sulla destra una corona d'alloro;

    sul verso:

    Un leggero rilievo della penisola iberica e punta di Ceuta. Nell'area della penisola vi è la leggenda Guerra Por La Liberation Y Unidad De Espagna 17 Julio 1936. Nel bordo in alto la testa di una medusa alata mentre, in basso, lo stemma reale spagnolo tra le colonne d'Ercole avvolte da cartiglio, simbolo di Carlo V.

    Nastrino

    Il nastrino, di 37 mm, presenta 7 righe verticali, alternate dai colori rosso (6 mm), giallo (6,5 mm) della bandiera spagnola e nero agli esterni (3 mm) del fascismo.;

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    CROCE COMMEMORATIVA DEL
    CORPO DI SPEDIZIONE ITALIANO IN RUSSIA



    csir



    La Croce commemorativa del Corpo di Spedizione Italiano in Russia o Croce di Ghiaccio, come fu soprannominata successivamente, fu una medaglia riservata a tutti coloro che militavano nel C.S.I.R. durante la Campagna invernale 1941-1942 sul Fronte Orientale, nella Seconda guerra mondiale.

    La croce commemorativa fu realizzata nel 1942 e richiamava per certi versi la Croce di Ferro tedesca e come questa veniva considerata una medaglia al valore onorifica per la specifica operazione militare della campagna di Russia. Era detta anche Croce di Ghiaccio sia in riferimento alla Russia ove i militari italiani ebbero non pochi problemi con il gelo e le condizioni climatiche pessime, ma anche al colore degli smalti di cui essa era decorata che erano perlopiù bianco ghiaccio. I militari italiani del CSIR che ne erano stati insigniti furono autorizzati a fregiarsene dal Ministero della Guerra con Foglio d'Ordini 12-4-1943 Dispensa 15^ n°149.

    La medaglia ha la forma di una croce patente con attacco fisso a cambretta ed è bianca bordata da un cordone in argento. Era in metallo argentato smaltato o zama verniciato per la truppa, in argento smaltata di bianco per gli ufficiali. Sul retro la croce è piana e riporta in incuso, al centro il nome abbreviato del corpo di spedizione "C.S.I.R." e su ciascun braccio l'indicazione delle principali battaglie combattute dal medesimo corpo: "BUG" (a sinistra), "DNJEPR DONETZ" (in alto) e "DON" (a destra), mentre sul braccio inferiore la scritta "LUGLIO 941 LUGLIO 942".
    In basso a destra il marchio di fabbrica "LORIOLI MILANO ROMA" con il nome del disegnatore " A PICOZZI MILANO". Nelle medaglie in argento vi era anche il punzone "800".
    Naturalmente molte sono le medglie che non hanno il marchio di fabbrica ma che sono originali d'epoca.
    Il nastro era bipartito di bianco e di nero.
  13. .

    MEDAGLIA COMMEMORATIVA MARCIA SU ROMA



    marciasuroma



    diplomamarciasuroma



    La Medaglia commemorativa della Marcia su Roma è una medaglia del Regno d'Italia istituita, dalla Direzione del Partito Fascista con Foglio d'Ordini M.V.S.N. del 31 dicembre 1923, per commemorare la presa del potere di Benito Mussolini nel 1922 e l'inizio dell'Era fascista.

    La medaglia fù assegnata rispettivamente in oro a Benito Mussolini ed ai quadrumviri, in argento ai 19 comandanti delle colonne delle squadre organizzate per convergere su Roma ed in bronzo a tutti coloro che, iscritti al Partito Nazionale Fascista, avevano partecipato alla marcia tra il 27 ottobre e il 1º novembre 1922.

    Attraverso il Regio Decreto n° 273 del 31 gennaio 1926 fu autorizzata anche per i membri della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Una seconda disposizione, data dal Regio Decreto n° 2485 del 1 novembre 1928, ne concesse l'uso a quei militari che il 28 ottobre 1922 non prestavano servizio effettivo nelle Forze Armate dello Stato. Infine il pieno diritto di fregiarsi dell'insegna da parte di tutti gli appartenenti alle FF.AA., fu concesso con il Regio Decreto n° 1179 del 15 luglio 1938.

    Con Foglio d'Ordini del partito, in data 7 dicembre 1931, la medaglia d'argento assegnata ad Achille Starace, come capo-colonna, venne commutata in oro in occasione della sua nomina a Segretario del P.N.F.

    Insegne

    La medaglia è costituita da una disco dal diametro di 34 mm. con attacco a cambretta;

    Sul dritto

    Una vittoria alata che regge con la mano destra una corona di quercia e sostiene con la sinistra un fascio littorio. Alle spalle della figura vi sono insegne legionarie, fasci littori e daghe romane.;

    Sul verso

    Al centro uno spazio quadrangolare vuoto ove l'insignito poteva far incidere il proprio nome. Alla base dello spazio quadrato è presente la sigla FM Lorioli & Castelli Milano et EB Mod. Rip. Ris (incusso). Lo spazio quadrato è delimitato da quattro fasci littori. Circolarmente il bordo è delimitato da un doppio cerchio in cui sono incise le leggende Marcia Su Roma, in alto, e 27 Ottobre-1 Novembre 1922, in basso. Tra le leggende sono presenti due piccole stelle.

    Nastrino

    Il nastrino, di 37 mm, è diviso a metà verticalmente, a sinistra è rosso-amaranto ed a destra è giallo: i colori del comune di Roma.
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    Analizziamo in questo articolo il tipo di elmetto "bellico", in uso dal 1933 al 1945 RSI compresa: la colorazione è quella classica del Regio Esercito, GRIGIOVERDE, tonalità che, pur mantenendo il colore base, presenta un progressivo scurimento negli anni dal 1940 al 1945, per poi perdere nel dopoguerra le sue caratteristiche.


    Il sottogola è in cuoio tinto in Grigioverde, molto spesso è marcato con uno scudo sabaudo. Il sottogola in cuoio è in due pezzi con fibbia ed è fissato agli attacchi con due ribattini per lato.



    Gli attacchi del sottogola sull'elmetto Mod.33 della Seconda Guerra sono SEMPRE rettangolari (Primo indizio: Nei modelli postbellici fabbricati dopo il 1970 gli attacchi del sottogola passano dal rettangolare al trapezoidale.) e sono agganciati alla piastrina in alluminio che spesso è marcata con una piccola corona e la sigla AT (arsenale Torino) ma capita anche di trovare attacchi per il soggolo senza timbro.


    Altro dettaglio importante e' la cucitura che chiude, all'altezza della nuca, l'imbottitura in cuoio: nei modelli bellici e ‘generalmente fatta a forma di = mentre nei modelli post è a forma di Z. Ma anche in questo caso ci sono elmetti di tarda produzione e elmetti RSI che hanno la cucitura a forma di Z e con soggolo in canapa, naturalmente ben diverso da quello postbellico. Nei modelli bellici è color cuoio naturale tendente allo scuro mentre nei post il colore è tendente ad un giallastro oppure un beige molto chiaro.



    Importante è anche la spugna interna che ammorbidisce il contatto tra il liner e l'elmetto. Nei modelli bellici questo tipo di spugna ha un colore arancione mentre in quelli postbellici ha una colorazione giallo molto vivace.


    Ma l'elemento che definisce bene un elmetto M33 bellico sono i rivetti di giunzione.

    I RIVETTI DELL'ELMETTO

    Rivetti I° Tipo


    Questo particolare tipo di rivetto compare con l'elmo m.33 fu sicuramente utilizzato nei primi anni di fabbricazione di questo elmetto. Purtroppo il Rivetto I° Tipo mostrò i suoi limiti durante la campagna in Africa del 1936 e dopo la conquista dell’Impero venne ideato un successivo e più ergonomico tipo di rivetto. Il rivetto dalla testa emisferica senza bordino, con foro piccolo e cilindrico è dotato di solo 2 linguette di fissaggio, che con l'uso intensivo tendeva ad allentarsi. A causa di questo inconveniente l'imbottitura tendeva a muoversi rendendo il tutto poco confortevole e nei casi peggiori, le linguelle si rompevano determinando fastidiose riparazioni con mezzi di fortuna, in mancanza di meglio per le riparazioni si era costretti a ripiegare su rivetti ribattuti alla buona nei più disparati materiali come l'alluminio o il rame.


    Rivetti II° Tipo

    Tra il 1937 ed il 1938 venne deciso la sostituzione del rivetto I° tipo a favore di uno più robusto ed ergonomico, ed è in quel periodo che fa la sua comparsa il nuovo rivetto. Questo rivetto rispetto al primo tipo presenta una superfice conica e non convessa, le caratteristiche principali sono il bordino (scalino) anulare lungo tutta la circonferenza di base e il gambo aperto a fiore con 8 o 6 linguette mediante un’apposita rivettatrice che esisteva in due modelli diversi, nella versione portatile da campo per le riparazioni urgenti che nella versione da banco da caserma. Il foro non è più cilindrico ma sul lato esterno tende ad avere una leggera svasatura. Con questo tipo di rivetto che funziona anche come molla per via della sua forma e per la ribaditura a fiore si ovviarono tutti i problemi del modello antecedente anche perché la chiusura così ottenuta era molto più resistente. Questo tipo di rivetto è facilmente riconoscibile su molti dei 33 con colore prebellico ma l'uso proseguì per tutti il conflitto infatti è possibile ritrovarlo anche sugli elmi m.41-42 da parà. Lo si ritrova anche in periodo post bellico sugli elmi riutilizzati dall' EI pare comunque che la produzione di tale tipo di accessorio non andò oltre la fine del conflitto se non addirittura cessò nel 1943. A tutti gli effetti non si sa se gli elmi m.33 vennero prodotti dopo l'Armistizio dell’8 settembre 43 però è da ritenere che tale tipo di rivetto sia rimasto nei depositi militare ancora per qualche anno in contemporanea con il successivo modello.


    Rivetti III° Tipo

    Progettato analogamente al precedente cambia solo nella forma esteriore. Presenta l'orlatura sulla circonferenza molto più marcata e con la faccia superiore solitamente piana, il corpo è molto bombato e presenta una larga svasatura sulla faccia esterna del foro passante. Questo tipo di rivetto identifica le produzioni belliche di M33, solitamente quelle verniciate in grigioverde scuro. È comune anche sugli elmi da parà per cui è presumibile una sua comparsa intorno al 40-41. Simile al precedente lo si può trovare montato anche su elmi postbellici in rari casi su elmi attrezzati ex novo più spesso su ricondizionamenti per le forze di PS o GdF che utilizzarono, riverniciandoli, elmi già disponibili nei magazzini. Forse (ma non è possibile confermare) furono utilizzati i surplus vergini nei magazzini per attrezzare elmi nuovi tra la fine degli anni 40 e i primissimi anni 50. Infatti a volte lo si può ritrovare sugli elmi in color verdone utilizzati con le uniformi tipo "Battle Dress" verdi di ispirazione americana.

    I FREGI SULL' ELMETTO M33


    1) Maresciallo d’Italia, (fregio dorato)
    Generale d’Armata, Comandante designato d’Armata, (fregio dorato)
    Generale di Corpo d’Armata (fregio dorato)
    Generale di Divisione, (fregio argentato)
    Generale di Brigata (fregio argentato, spesso con sfondo di color robbio)
    Ufficiali di Stato Maggiore (fregio nero)
    2) FANTERIA - Nel tondo andava il numero del Reggimento o la croce per le Scuole.
    3) CARABINIERI REALI
    4) CARABINIERI REALI - Fregio adottato dal 9 marzo 1938. Fregio dipinto di argento su elmetto nero.
    5) GRANATIERI
    6) BERSAGLIERI
    7) ALPINI
    8) PARACADUTISTI
    9) CAVALLERIA - Nizza, Piemonte Reale, Savoia, Genova.
    10) CAVALLERIA - Variante adottata in data 20 agosto 1935
    11) CAVALLERIA - Novara, Aosta, Firenze, Vittorio Emanuele II.
    12) CAVALLERIA - Saluzzo, Monferrato, Alessandria, Guide.
    13) CAVALLERIA - Scuole, Centri rifornimento, Depositi cavalli stalloni, Palafrenieri.
    14) ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA
    15) REGGIMENTO MISTO ARTIGLIERIA SARDEGNA
    16) ARTIGLIERIA A CAVALLO
    17) ARTIGLIERIA LEGGERA
    18) ARTIGLIERIA DA MONTAGNA
    19) ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE
    20) ARTIGLIERIA PESANTE
    21) ARTIGLIERIA DA COSTA
    22) ARTIGLIERIA CONTRAEREI
    23) GENIO DI CORPO D’ARMATA
    24) GENIO ALPINO
    25) GENIO MINATORI
    26) GENIO FERROVIERI
    27) GENIO PONTIERI
    28) GENIO TELEGRAFISTI
    29) GENIO RADIO TELEGRAFISTI
    30) SERVIZIO CHIMICO
    31) AUTOMOBILISTI
    32) AUTOMOBILISTI - Variante adottata il 10 giugno 1936
    33) CARRISTI
    34) BATTAGLIONI CARRI D’ASSALTO DELLE DIVISIONI MOTORIZZATE - Lo stesso (senza croce) per la FANTERIA CARRISTA. 7.4.37.
    35) BATTAGLIONI CARRI D’ASSALTO DI C. d’A. Adottato il 25.09.35
    36) CARRI VELOCI DELLA BRIGATA MOTOMECCANIZZATA. 20.01.1937
    37) GRUPPI CARRI VELOCI DIVISIONE CELERE. Adottato 11 aprile 1935
    38) ARTIGLIERIA MOTORIZZATA DELLA BRIGATA MOTOMECCANIZZATA. 7 aprile 1937. Lo stesso fregio, ma senza raggiera nel tondo, per l’ARTIGLIERIA DELLE DIVISIONI MOTORIZZATE
    39) COMPAGNIE MOTOCICLISTI delle divisioni celeri e motorizzate
    40) SERVIZI TRASPORTI E TRAINO ANIMALE
    41) COMPAGNIE MILITARI DI PENA
    42) REGIA GUARDIA DI FINANZA
    43) MAESTRI DI SCHERMA - UFFICIALI
    44) UFFICIALI MEDICI (croce rossa nel tondino)
    UFFICIALI VETERINARI (croce azzurra nel tondino)
    45) UFFICIALI CHIMICI FARMACISTI
    46) SANITA’ (con croce rossa),
    UFFICIALI DI AMMINISTRAZIONE (senza croce),
    SUSSISTENZA (con croce).
    47) COMMISSARIATO – UFFICIALI
    48) ARDITI

    Elmetto M33 Post Bellico



    Si ringrazia il Sig. P. Marzetti per la Tavola dei fregi tratta dal libro " Uniformi e distintivi Italiani 1933- 1945"
    Si ringraziano tutti i collezionisti che non conosco ma che sono presenti sul forum "Miles" per alcune foto che io ho usato come esempio.

    Edited by Neapel - 27/4/2019, 01:36
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    MEDAGLIA COMM. DELLA
    GUERRA ITALO-AUSTRIACA 1915 1918



    campagna1guerra



    La Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915-1918 è una medaglia concessa dal Regno d'Italia a tutti coloro che avessero partecipato alla Prima guerra mondiale.

    Prima di istituire una medaglia commemorativa della Grande Guerra, che terminò il 4 novembre 1918, si attese l’estate 1920 quando finì anche l'impegno delle truppe italiane in Albania per la pacificazione di fazioni rivali. Con il Regio Decreto n. 1241 promulgato il 29 luglio 1920 dal Re Vittorio Emanuele III, fu istituita la "Medaglia Commemorativa della Guerra Italo-austriaca 1915-1918 per il compimento dell'unità d'Italia".

    Quindi tale medaglia celebrava innanzitutto la vittoria nella prima guerra mondiale, ma anche il completamento dell'unità d'Italia ed il 70º anniversario dell'inizio dei moti rivoluzionari che nel 1848 avevano scatenato la Prima guerra di indipendenza italiana.

    Il Decreto determinava che il nastrino della medaglia doveva avere gli stessi colori del Distintivo per le fatiche di guerra, che veniva così sostituito.
    Di fatto il nastro è pressoché identico a quello della Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza, che ha il rosso a sinistra e il verde a destra, in quanto il conflitto Italo Austriaco era considerato il proseguimento delle lotte per l'indipendenza.

    Il Decreto stabilì che avevano diritto a ricevere la medaglia, gratuitamente a spese dello Stato, tutti i militari, militarizzati ed assimilati ed il personale dei corpi e reparti ausiliari che avevano preso parte alle attività di guerra sia in territorio nazionale che nel Dodecanneso, in Albania, in Siria e in Palestina.

    Il computo degli anni di campagna inizia il 24 maggio 1915 e termina il 4 novembre 1918, mentre per quanto riguarda i militari del contingente inviato in Albania il periodo utile venne esteso fino al 2 agosto 1920, data della stipula della Convenzione Italo-Albanese (R.D. 2 dicembre 1920 n. 1848 e Circolare Ministeriale 1 dicembre 1921 n. 601).

    Venne concessa in minima parte anche a soldati non italiani, in particolare francesi e ad alcuni austriaci poi divenuti cittadini italiani con l'annessione del Trentino che si fossero distinti in battaglia.

    La particolarità di questa medaglia, resa evidente nella scritta sul retro che cita "coniata nel bronzo nemico", è che il decreto istitutivo prevedeva che avrebbe dovuto essere "fusa col bronzo delle artiglierie tolte al nemico", anche se non è certo che effettivamente vennero realizzate con la fusione dei cannoni strappati agli austriaci durante la Prima Guerra Mondiale.

    La medaglia consiste in un disco di bronzo leggermente incavato recante sul recto il volto di Vittorio Emanuele III rivolto verso sinistra con l'elmo e la divisa, attorniato dall'iscrizione "GUERRA - PER L'UNITA' - D'ITALIA 1915 - 1918" alternata da rami d'alloro intrecciati. Sul verso la Vittoria Alata viene portata in trionfo dai soldati italiani su un piedistallo formato da scudi da trincea. Attorno si legge "CONIATA*NEL*BRONZO*NEMICO".

    Il nastro è composto dal tricolore italiano invertito (composto di strisce verdi, bianche e rosse), ripetuto per sei volte sulla superficie del nastrino. Esso può essere completato da delle fascette bronzee, a ricordo degli anni di impiego operativo, recanti la dicitura “1915”, “1916”, “1917”, “1918”, in seguito la circolare del 1921 istituì anche le fascette con la dicitura “Albania 1919” e “Albania 1920” per il tempo trascorso presso Comandi truppe e servizi in Albania dopo l'armistizio del 4 novembre 1918.

    Nastrini

    meno di 1 anno di campagna solo nastrino
    1 un anno di campagna 1 stelle
    2 anni di campagna 2 stelle
    3 anni di campagna 3 stelle
    4 anni di campagna 4 stelle


    Con decreti di anni successivi all'effettivo termine del primo conflitto mondiale, venne anche autorizzata la distribuzione della medaglia con un apposito nastro per agli agenti delle ferrovie, per gli appartenenti alla marina mercantile e per i cappellani militari. In tutti i casi, ad ogni modo, il disegno della medaglia rimase inalterato rispetto all'originale. Queste tre medaglie vennero assegnate a quanti, pur avendo operato in campi di pubblica utilità, non fossero stati direttamente impegnati in combattimenti o servizio attivo militare.
101 replies since 13/11/2010
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